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LA DEPRESSIONE: gli errori nella nostra comunicazione e i fantasmi nella nostra mente


La depressione può essere definita “il male del secolo”. Statistiche, dati e ricerche non fanno altro che confermare la notizia secondo la quale tra qualche anno saremo una società di depressi, privi di energia motivazionale e dipendenti dai farmaci.

La depressione affligge, rende schiavi e consuma. Solo quando si è del tutto avvolti nella spirale dei suoi effetti ci si rende conto davvero del baratro che essa rappresenta, ma nonostante ciò al di là della consapevolezza il processo di risalita necessita anche della comprensione dei perché, elemento che rimane agnostico e complesso.


LA DEPRESSIONE SECONDO STEFANO BENEMEGLIO


Gli studi condotti nel campo del disagio emotivo da Stefano Benemeglio, psicologo e ricercatore nel campo del comportamento umano, giungono ad affermare come la depressione non sia una malattia, ma piuttosto un’alterazione soggettiva della percezione della realtà circostante che ha origine da determinati eventi che hanno portato l’individuo che ve ne è afflitto a guardare il mondo sotto una lente differente.

In un’ottica che esula dall’idea di considerare pertanto la malattia un male dell’anima S. Benemeglio ci spinge a riflettere sul come all’origine di ogni tipo di disagio vi sia fondamentalmente un errore di comunicazione.

Comunicazione rivolta a noi stessi, quando decidiamo quale strada intraprendere verso i nostri obiettivi, quando riflettiamo sulle possibili conseguenze delle nostre azioni, quando compiamo scelte importanti. Ma anche comunicazione rivolta verso gli altri, verso il partner, i figli, il datore di lavoro e tutte le persone significative della nostra esistenza che hanno la capacità di influenzare il nostro volere.

Quante volte tutto questo ci fa sentire schiacciati da un sistema di regole, obblighi e scelte imposte dagli altri che per nulla rispecchiano il nostro reale volere?

È proprio questo un esempio di quel tipo di comunicazione errata, che ci viene inoltrata dagli altri e che ci porta a rinunciare ai nostri desideri più profondi. La conseguenza? rammarichi, rabbia repressa, stati di nervosismo, rancori. Tutti fattori nocivi che ci impediscono di condurre una vita serena ed equilibrata fatta di scelte personali.


MA COME SI FA, ALLORA, A RISTABILIRE UN EQUILIBRIO CHE CI TRASCINI FUORI DAL TURBINE DELLA DEPRESSIONE?


Stabilendo un dialogo con la parte più profonda di noi: il nostro Inconscio. C’è chi lo chiama istinto, chi parte emotiva, chi ancora “Io Bambino”, esso rappresenta l’espressione del nostro reale emozionale, che non conosce tempo e spazio. Esso immagazzina ogni episodio ed evento emotivo che ha colpito la nostra esistenza. Anche laddove non siamo in grado di ricordare razionalmente, lui conosce e ricorda ogni cosa del nostro passato. Da qui l’utilità di comunicare con questa parte di noi: in questo modo possiamo conoscere le cause che hanno originato il disagio contingente per poter su di esse lavorare ed uscire dal sistema della sofferenza. Una volta appianati i conflitti originari del disagio, infatti, la nostra parte emotiva non avrà più necessità di provocare uno stato di sofferenza tanto acuto da portarci all’alienazione e all’isolamento sociale.


IL RUOLO DEL METODO BENEMEGLIO® NELLA RISOLUZIONE


Le modalità operative utilizzate a supporto dell’individuo che vive uno stato di depressione quotidiano sono le medesime utilizzate per tutte le altre forme di disagio emotivo: questo perché gli studi benemegliani riconducono l’origine di ogni disagio, indipendentemente dalla sua espressione, come frutto della stessa matrice, ossia un’errata comunicazione nei confronti della nostra istanza emotiva, spesso repressa e inascoltata. Questo conferma quanto sia importante il riconoscimento di un valore alla nostra istanza emotiva, che tutto sa e che, soprattutto, tutto può.

Per questo motivo l’intervento benemegliano in materia di disagio emotivo-comportamentale ha sempre una duplice utilità: da una parte rimuovere l’aspetto di sofferenza contingente che affligge l’individuo e che lo spinge a rivolgersi ad un Analogista, un professionista del benessere che opera secondo le prassi e gli strumenti del Metodo Benemeglio®, dall’altro educarlo ad uno stile di vita che contempli l’esistenza di un’istanza emozionale da ascoltare e soddisfare affinchè questa non si ribelli all’oppressione attraverso un sintomo di qualunque natura. È questo che gli permetterà in futuro di non cadere più nella trappola del disagio, è questa la sua assicurazione contro tutti i mali dell’anima.

Per informazioni dettagliate sul metodo di Stefano Benemeglio contattare: info@centroipnosidinamica.it o il Numero Verde gratuito 800.33.33.77.

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